I nostri vigneti sorgono su terreni sabbioso limosi, e qui le uve “lambrusche” trovano la loro massima espressione.

Ricerchiamo e vinifichiamo vecchi cloni di Lambrusco e di altre uve del nostro territorio, nati per dare un frutto eccezionale; le rese di produzione sono inferiori alla media, ma le qualità enologiche di questi cloni sono incredibili.

La vigna viene allevata con cura, dalla potatura alla vendemmia, tramite operazioni manuali.

In autunno seminiamo il sovescio a filari alterni per creare biodiversità in vigna. A primavera inoltrata viene invece tagliato e seminterrato. Come concimazione utilizziamo il nostro cumulo biodinamico.

La stazione metereologica e i sensori di previsione di malattie fungine ci aiutano a fare trattamenti fitosanitari solo quando necessari, ed un atomizzatore a recupero aumenta la loro efficacia e non disperde questi prodotti nell’ambiente, recuperando tutto quello che non viene intercettato dalla parete vegetativa della vigna.

L’irrigazione non è prevista, non è voluta. Cerchiamo di spingere le radici delle nostre viti in profondità, per essere autonomi a livello idrico e portare nel frutto tutta la complessità dei nostri suoli.

Diamo i preparati biodinamici perché sentiamo e crediamo di fare la cosa migliore e più giusta per preservare la salute del suolo, la biodiversità e la vitalità dello stesso. La loro efficacia ci viene dimostrata dalla qualità dei nostri terreni e dei prodotti raccolti.

L’obiettivo è portare in cantina delle uve sane e vive. In questo modo serve solo accompagnare il prodotto durante la vinificazione senza alcun intervento enologico invasivo.

Tutto questo dà origine ai nostri vini. Adoriamo i rifermentati in bottiglia, sono la nostra tradizione. I vini vengono imbottigliati fermi aggiungendo il mosto. Quando la cantina si scalda, i lieviti indigeni avviano la seconda fermentazione in bottiglia e, infine, si depositano sul fondo.

Questo metodo di vinificazione e rifermentazione permette di avere vini frizzanti molto longevi, potendone apprezzare così l’evoluzione negli anni. Assaggiando delle vecchie annate, infatti, si possono avere delle bellissime sorprese.

I vini sono espressione della complessità agricola, non sono il risultato di una semplice tecnica agronomica o enologica, ma il frutto di un sistema vivente che ne potenzia la profondità e la diversificazione.

Viviamo il Lambrusco come compagno ideale dei nostri cibi: ci nutre, ci diverte.

Ci piace definirlo PURO VINO VIVENTE, perché così sono le nostre vigne, il terreno che le anima e gli animali che la popolano.